Come facciamo a garantire i nostri obiettivi?

Attualmente possiamo trovare, nel mercato fotografico, diversi rivenditori, ognuno con le proprie peculiarità. Esistono negozi fisici, online, catene e molte altre tipologie, quindi perché scegliere noi?

ReflexMania è un brand riconosciuto a livello europeo e ci differenziamo dagli altri in quanto siamo gli unici in grado di trasformare un usato in un ricondizionato garantito. Con il passare del tempo in tantissimi hanno cercato di copiarci e i tentativi di storpiare i nostri slogan o il nostro lavoro sono ormai innumerevoli.

Ma c’è una cosa che non potranno mai copiarci.

Il nostro slogan dice chiaramente che tutti i prodotti hanno 2 ANNI DI GARANZIA.

Il fatto che due anni di garanzia vengano dati su tutto il nostro catalogo, e non su una parte, significa che TUTTI i prodotti vengono controllati e verificati. Dare una garanzia solo per alcuni prodotti o ancora peggio, fornire una garanzia di tempo inferiore e/o variabile, per esempio alcuni prodotti 6 mesi, altri un anno etc etc. ha solo un significato: mancanza di serietà e scarsa sicurezza nel proprio flusso di lavoro.

Ecco perché in questa serie di articoli vogliamo scendere nello specifico sulle peculiarità dei nostri prodotti, sui controlli che facciamo e come risolviamo i problemi che possono presentarsi durante i controlli.

In questo articolo vedremo come vengono controllati gli obiettivi, quali problematiche possono avere e come ci comportiamo per poterli sempre garantire.

Per entrare nel merito delle problematiche di un obiettivo, vediamo da quali componenti è composto:

Le ottiche digitali sono generalmente composte da:

  • Blocco Lenti: insieme di tutti i gruppi lenti, dalla frontale alla posteriore
  • Blocco Autofocus: Motore che si occupa di gestire le lenti per la messa a fuoco
  • Blocco Stabilizzazione: motore che si occupa di gestire la stabilizzazione delle lenti
  • Barilotto: componente esterna che permette la gestione delle ghiere e gli interruttori per blocco stabilizzazione e autofocus.

La prima cosa che viene controllata di una ottica è il suo stato esterno, ossia lo stato delle ghiere, l’attacco e le gomme. Vengono poi controllate, senza smontare nulla, la presenza di polvere, funghi o muffe visibili all’interno delle lenti.

Le ottiche con l’uso potrebbero presentare alcuni problemi come:

  • Ghiere usurate o lente
  • Meccanismo zoom impreciso
  • Polvere o muffe all’interno dei gruppi ottici (anteriori o posteriori).

Le ghiere più bianche identificano un utilizzo massiccio dell’ottica e solitamente insieme alle ghiere più bianche si può notare anche una morbidezza maggiore delle gomme che governano i meccanismi di messa a a fuoco o di zoom.

Ghiera di messa a fuoco

In questi casi, la ghiera non è necessariamente da cambiare ma con l’utilizzo di alcuni solventi che il nostro laboratorio ha, siamo in grado di ripristinare lo stato originale della gomma. Più complesso invece è il caso in cui la ghiera risulta ammorbidita e quindi si potrebbero presentare due soluzioni: da un lato il cambio ghiera che è una opzione leggermente più costosa, dall’altro, facendo molta attenzione, si può ritagliare la gomma per accorciarla e renderla più precisa.

Controllo del meccanismo di zoom

Nel caso di teleobiettivi, specie con una lunga escursione focale o molto pesanti, potrebbe essere presente un allentamento della frizione dello zoom. Questo non è realmente un problema in quanto capita anche sulle ottiche più recenti e dipende dal peso delle ottiche. In questi casi si può bisogna lavorare sul serrare la frizione dell’ottica zoom per indurire maggiormente il meccanismo. In alcuni casi invece si preferisce mantenere morbido questo meccanismo nei casi il fotografo voglia velocizzare i cambi di piano e magari scattare una raffica velocemente.

Polvere

La presenza di polvere o muffe sono facilmente identificabili. Si tratta della presenza di corpuscoli o di vere e proprie “ragnatele” all’interno dei gruppi ottici.

Per quanto riguarda la semplice pulizia, viene eseguito lo smontaggio dell’intero blocco ottico frontale e posteriore. Nei casi più semplici, la polvere è presente fra le lenti che tendenzialmente non sono incollate. Nei casi più complessi invece i corpuscoli si trovano all’interno dei gruppi di lenti incollate a caldo fra loro e di conseguenza si procede allo smontaggio attraverso l’utilizzo di solventi estremamente specifici e con l’utilizzo di strumenti di precisione per poter successivamente rimontare correttamente le ottiche.

Muffe

La pulizia delle muffe è molto simile a quella della polvere; si procede allo smontaggio nello stesso identico modo con l’unica differenza che per trattare le muffe, si posizionano le lenti all’interno di una camera apposita che, applicando un trattamento agli ultravioletti uccide definitivamente le muffe e ne impedisce la replicazione.

Controllo Diaframmi

I teleobiettivi con il passare del tempo soffrono problemi con il connettore del flat diaframmi. Questa componente è quella più soggetta ad usura in quanto durante lo spostamento dello zoom questo flat è a stretto contatto con le altre componenti meccaniche e quindi con il passare del tempo tende a crinarsi o rompersi. Per riscontrare un problema di questo tipo si prova a scattare a diaframmi chiusi con raffiche di scatto in modo da valutare le performance del gruppo diaframma. Nel caso la componente sia danneggiata si procede alla sostituzione della componente.

Motore di Stabilizzazione

Nelle lenti stabilizzate è presente il motore di stabilizzazione. Questo motore a differenza del gruppo diaframmi o funziona o non funziona (a differenza del gruppo diaframmi che potrebbe dare problemi a partire da determinate lunghezze focali). Di conseguenza verificarne il corretto funzionamento risulta più semplice.
Lo stabilizzatore d’immagine, per funzionare muove il gruppo lenti per compensare movimenti e vibrazioni. Facendo questo movimento tende a fare un rumore specifico, che può sembrare anomalo, ma è assolutamente normale ed è sintomo che lo stabilizzatore sta lavorando correttamente.

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