La regolazione dei tempi e dei diaframmi
L’ESPOSIZIONE E LA SCELTA DEI PARAMETRI DI SCATTO
Nella scelta dei parametri di scatto, il tempo di esposizione e l’apertura del diaframma sono le decisioni che condizionano di più la riuscita della foto. Troppo spesso è delegata all’automatismo della fotocamera, quindi vediamo insieme come riprendere il potere! 😉
Quanta luce occorre per creare una foto? Dipende sostanzialmente da due fattori: il tempo di esposizione e l’apertura del diaframma.
Per approfondire il tempo di esposizione e il diaframma, puoi leggere i nostri articoli -> Che cos'è il tempo di esposizione - https://ilblogdireflexmania.it/cose-il-tempo-di-esposizione/ -> Il Diaframma - https://ilblogdireflexmania.it/il-diaframma/
Il tempo di esposizione, in parole povere, è quello durante il quale l’otturatore resta aperto permettendo alla luce di arrivare fino alla superficie sensibile: tempi più lunghi corrispondono a quantità di luce maggiore e quindi a fotografie più chiare.
L’apertura indica invece la larghezza del foro del diaframma (un meccanismo regolabile a lamelle a ventaglio contenuto nell’obiettivo) attraverso il quale passa la luce: a diaframma più aperto corrisponde una quantità di luce maggiore e quindi fotografie più chiare.
Il fotografo, se non si affida alle scelte automatiche della fotocamera deve quindi impostare i parametri di scatto (tempi e diaframmi) per ottenere l’effetto voluto e la corretta esposizione.
Giocare con queste impostazioni, dopo averne capito gli effetti sulla fotografia, dà enormi soddisfazioni e permette di ottenere con precisione il risultato voluto.
NON ESISTE UNA SOLA SOLUZIONE!
Si potrebbe pensare che per ogni situazione di illuminazione esista una sola scelta ideale dei parametri di scatto, invece non è cosi, infatti impostazioni diverse possono portare a buone immagini dal punto di vista tecnico, ma molto diverse tra loro.
Dalla scelta di tempi e diaframmi non dipende solo la luminosità dell’immagine ma anche la profondità di campo (l’estensione del fuoco) e l’eventualità che il soggetto risulti “mosso”.
C’è da dire che non esistono “ricette” pronte per ogni situazione, che le possibilità sono molte e che i parametri vanno valutati con attenzione al momento dello scatto, avendo ben presente cosa si vuole ottenere.
Per questo motivo, gli automatismi molto sofisticati delle fotocamere di oggi, che tra l’altro permettono di sbagliare pochissime foto, devono sempre essere valutati con un pò di senso critico, perchè la soluzione che la macchina propone non sempre è quella che consente di ottenere i risultati migliori.
QUELLO CHE CONTA E’ LA QUANTITÀ DI LUCE.
Per una corretta esposizione il sensore deve essere raggiunto dalla giusta quantità di luce. Questa, a parità di condizioni di illuminazione, può essere ottenuta con tempi e aperture generose o, viceversa, con tempi lunghi e aperture contenute.
I tempi di scatto lunghi, come abbiamo detto, favoriscono il mosso e possono quindi essere usati per dare il senso del movimento. Ma state attenti, perchè se il soggetto si muove velocemente potrebbe risultare confuso, in questo caso è consigliabile seguire il soggetto mentre si scatta, proprio come se si stesse facendo un video.
Con un pò di prove e allenamento non è difficile dare la sensazione del movimento mantenendo il soggetto nitido e lo sfondo completamente mosso. Da qui nasce anche la tecnica del Panning che approfondiremo nei prossimi articoli.
COME CAMBIA LA FOTOGRAFIA MODIFICANDO TEMPI E DIAFRAMMI
Le scelte sono tante, non c’è una sola coppia tempi-diaframmi che ci permette di avere la giusta esposizione.
Ovviamente alcune combinazioni danno risultati sovra o sottoesposti, ma molti sono comunque equilibrati, puoi provarlo scattando molte foto dello stesso soggetto, variando gradualmente i parametri di esposizione lungo la scala dei tempi e lungo quella delle aperture, noterai che una fotografia equilibrata può essere ottenuta con molte combinazioni differenti.
Concludiamo dicendo che, la scelta dipende quindi, dal tipo di soggetto: se ci sono elementi in movimento che si vogliono “fissare” è bene scattare con tempi brevi, se invece, si vuole molta profondità di campo, è bene scattare con diaframmi chiusi, il resto dipende tutto dalla bravura del fotografo!